Roberta Arnold & Stanislas Horvat
PREFAZIONE
Caro lettore,
ha in mano la Rivista 2014. In qualità di nuovo direttore e nuova
redattrice capo, vorremmo ringraziarla per la sua fiducia e la sua fedeltà.
Avrà notato, nel corso degli anni precedenti, come la direzione e la
redazione abbiano compiuto degli sforzi importanti per fare della
Rivista di Diritto militare e di Diritto della Guerra una rivista scientifica
internazionale, multilingue, di qualità. Ciascun progetto di testo è
attualmente sottoposso ad un’analisi approfondita del consiglio di
redazione e ad una doppia ‘peer review’ da parte di due specialisti
della materia trattata; pertanto l’autore è strettamente seguito nel corso
della redazione della versione finale dell’articolo, e un doppio lavoro
di edizione è, in seguito, realizzato, prima che il risultato finale sia
sottoposto all’occhio critico del lettore.
Decine di volontari uniscono i loro sforzi per realizzare questo lungo
processo, al fine di garantire la qualità che ci auguriamo di offrirle in
ogni volume. Certamente, questo processo richiede moltissimo tempo,
ritardando talvolta anche sensibilmente l’uscita della rivista, ma è il
tempo necessario per raggiungere tale qualità scientifica, che lei ha il
diritto di esigere.
L’intera equipe di collaboratori la ringrazia per l’interesse che dimostra
per il loro lavoro. Attraverso il suo abbonamento, ci incoraggia a
continuare i nostri sforzi. Ci auguriamo dunque di poter continuare a
beneficiare della sua fiducia, cui teniamo molto.
Cosa troverà dunque in questo numero della Rivista?
Uno dei temi caldi dell’attualità del 2014 è la crisi nell’Ucraina orientale
e nella penisola di Crimea. Abbiamo chiesto ad alcuni autori di effettuare
un’analisi giuridica della situazione. Nel primo volume di questa
Rivista, Peter Olson esamina la legittimità dell’uso della forza da parte
della Russia in Crimea, e sottopone ad un esame critico gli argomenti
giuridici che derivano dalle dichiarazioni della leadership russa. Mauro
Mantovani e Daniel Rickenbacher sviluppano i principali argomenti
avanzati dalla Russia, da un lato, e dall’Occidente, dall’altro, per
difendere o condannare l’annessione della Crimea alla Russia. Thomas
Grant analizza le rivendicazioni di autodeterminazione di alcuni gruppi
in Crimea e Ucraina orientale, intenzionati a separarsi unilateralmente
dallo Stato ucraino. Michael Bothe, invece, esamina lo status della
Crimea, le sue conseguenze alla luce del diritto internazionale, e quindi
i diritti e gli obblighi dei suoi abitanti e degli Stati terzi.
Anche i tribunali militari sono oggetto di analisi in questa rivista.
Leslie Esbrook considera lo stato delle riforme della giustizia militare
in Turchia in questi ultimi anni, valuta le misure adottate e le confronta
con gli standard ideali della giustizia militare. Nelson Atanga Ayamdoo
mette in evidenza le problematiche procedurali dei ricorsi davanti alla
Corte suprema del Ghana da parte dei militari, a seguito della sentenza
del caso del luogotenente Oduro, che stravolge la procedura d’appello
seguita per oltre un decennio.
Il volume 2 affronta un altro tema di attualità, ovvero le operazioni
militari all’estero. Camilla Guldahl Cooper approfondisce le regole
d’ingaggio, il loro scopo, il loro sviluppo e la loro applicazione concreta.
Zsuzsanna Deen-Racsmány descrive criticamente le misure adottate
dalle Nazioni Unite in materia di repressione penale del personale
delle forze di peacekeeping. Aurel Sari dimostra come la sentenza
Jaloud v. Paesi Bassi della Corte europea dei Diritti dell’uomo, relativa
all’applicazione extraterritoriale della CEDU durante le operazioni
militari, stabilisce certamente il nuovo concetto di “padronanza
completa del territorio”, ma allo stesso tempo amplia il concetto di
“controllo” in modo allarmante.
Sempre nell’ambito della giurisprudenza della Corte europea dei
Diritti dell’uomo, Bart van der Sloot delinea le condizioni del ricorso
allo stato di emergenza, previsto dall’articolo 15 della CEDU, e la
sua interpretazione sempre più ampia nell’ambito della lotta contro il
terrorismo.
Oltre a questi articoli, come d’abitudine, intendiamo attirare la sua
attenzione su alcune pubblicazioni degne di interesse. Troverà una
descrizione di queste alla fine di ogni volume della rivista.
Le auguriamo una piacevole lettura!
Stanislas Horvat Direttore
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Roberta Arnold Redattrice capo
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